I 100 anni del Milite Ignoto: memorie della I Guerra Mondiale in Certosa
Visita guidata al Cimitero Monumentale di Bologna: storie di gioventù eroica dall’inizio del secolo.
7/11/21 | Ore 15.30
4 novembre 1921: inaugurazione del monumento al Milite Ignoto all’Altare della Patria al Vittoriano.
A cento anni da questo importante evento, ripercorriamo in Certosa la memoria della Prima Guerra Mondiale, considerata dai nostri concittadini la Quarta Guerra di Indipendenza.
Le tombe di famiglia dei giovani bolognesi caduti in battaglia raccontano storie personali di vita vissuta e della Bologna del passato.
Giovani eroici raffigurati nei ritratti di bronzo sulle tombe, ricordati insieme nel maestoso monumento collettivo costruito nel 1933 che oggi fa della Certosa di Bologna uno scenario maestoso.
Il Grande Ossario, progettato da Filippo Buriani e Arturo Carpi, ospita i resti di circa 3000 soldati tra italiani e austro-ungarici.
Una parte della visita sarà dedicata a coloro che, in quanto personaggi politici e leader della città, dovettero gestire il difficile periodo dell’evento bellico e della successiva ricostruzione, come Francesco Zanardi (Sindaco dal 1914 al 1919) con la sua giunta.
Nel 1921, sull’onda dell’emozione legata alla fine della Prima Guerra Mondiale e al rientro a casa di molti soldati, lo Stato Italiano decise di commemorare tutti coloro che erano caduti per la patria. Perchè TUTTI i soldati fossero compresi nell’omaggio, si scelse di erigere un monumento che contenesse i resti anonimi di un soldato italiano. Vennero pertanto raccolte, dai vari luoghi in cui l’esercito italiano si era scontrato violentemente con l’avversario, le salme di 11 combattenti: tra queste, la madre di un soldato disperso scelse quella che sarebbe diventata il Milite Ignoto, il simbolo dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Il monastero di San Girolamo della Certosa, nucleo originario dell’attuale cimitero, fu fondato alla metà del 1300 fuori dall’area urbana, servito dal Canale di Reno, da Via Saragozza e Via San Felice (via Emilia).
Nel 1796 le soppressioni degli ordini monastici, volute da Napoleone Bonaparte, portarono alla chiusura di conventi e monasteri. I religiosi furono rimandati alle famiglie d’origine mentre i locali vennero riutilizzati per fini civili o venduti a privati.
La Certosa rimase a lungo inutilizzata, poichè troppo vasta e collocata al di fuori dell’area urbana.
Nel 1801 il Comune di Bologna decise la creazione di un grande cimitero extraurbano, dove convogliare tutte le salme dei bolognesi che in precedenza erano sepolti presso le singole parrocchie. I ricchi, infatti, trovavano ospitalità nelle cappelle gentilizie, mentre i poveri venivano seppelliti in terra nei piccoli cimiteri annessi alle chiese.
Da allora il Cimitero della Certosa accoglie i bolognesi, rappresentando un libro aperto sulla storia, un grande museo a cielo aperto che racconta le vicende nei nostri antenati a chi le sa ascoltare.
Per fotografare all’interno del complesso occorre avere il permesso che viene rilasciato gratuitamente e UNICAMENTE dagli uffici dei Servizi Cimiteriali. Scaricare qui il modulo FOTO, compilarlo e inviarlo, insieme alla scansione di un documento di identità all’indirizzo direzione@
Domenica, 7 novembre 2021
15.30
Via della Certosa 18, Bologna (ritrovo all’ingresso di San Girolamo della Certosa)
INTERO: € 12,00
RIDOTTO: € 7,00 (Bambini 6-12 anni, persone con disabilità)
visita guidata, 2€ per la Certosa
Michela Cavina
2h
Italiano
FOTO
Sì (con autorizzazione, info in fondo alla pagina)
Parcheggio grande della Certosa
La visita si terrà anche in caso di maltempo
Distanziamento e norme Covid
Per garantire la distanza di sicurezza interpersonale di almeno fin metro tutte le visite prevedono l’utilizzo del sistema di microfonaggio sanificato e di auricolare sterile
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