Prenotazione obbligatoria all’indirizzo: mirartecoop@gmail.com
Venite a visitare la Certosa di Bologna … da casa vostra!
Partecipate ad una visita guidata virtuale, in cui voi vi collegate da casa e noi ci muoviamo in Certosa IN DIRETTA.
Collegati comodamente da casa potrete assistere all’oscuro viaggio delle vostre guide presenti in Certosa.
Un percorso tra chiostri e gallerie per comprendere il significato di simboli strani e curiosi, per scoprire il presente attraverso le forme del passato.
Un’occasione speciale che permetterà anche a chi è lontano o impossibilitato ad uscire di casa, di fruire della bellezza della Certosa, ora Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Collegamento su piattaforma ZOOM – prenotazione obbligatoria sul sito
Il monastero di San Girolamo della Certosa fu fondato alla metà del 1300 fuori dall’area urbana, servito dal Canale di Reno, da Via Saragozza e Via San Felice (via Emilia).
A guida del monastero venne scelto, a partire dal 1407, il beato Niccolò Albergati.
Divenuto vescovo di Bologna nel 1417 accolse, tra i suoi segretari, due futuri pontefici: Niccolò V (Tommaso Parentucelli) e Pio II (Enea Silvio Piccolomini).
I due elargirono poi, al monastero, opere d’arte e privilegi.
Nel ‘600 la chiesa si arricchì delle opere dei grandi maestri della pittura bolognese: Bartolomeo Cesi, i Carracci, Guido Reni (disperso), Guercino, i Sirani, Pasinelli, Canuti, e tanti altri.
All’interno della chiesa è conservato un importante ciclo relativo alla Passione di Cristo, composto di tele di grandi dimensioni (450×350 cm).
I dipinti ripercorrono la vicenda di Gesù dall’ingresso a Gerusalemme fino alla Resurrezione, vera Bibbia dipinta.
Nel 1796 le soppressioni degli ordini monastici, volute da Napoleone Bonaparte, portarono alla chiusura di conventi e monasteri.
I religiosi furono rimandati alle famiglie d’origine mentre i locali vennero riutilizzati per fini civili o venduti a privati.
La Certosa rimase a lungo inutilizzata, poichè troppo vasta e collocata al di fuori dell’area urbana.
Nel 1801 il Comune di Bologna decise la creazione di un grande cimitero extraurbano, dove convogliare tutte le salme dei bolognesi che in precedenza erano sepolti presso le singole parrocchie. I ricchi, infatti, trovavano ospitalità nelle cappelle gentilizie, mentre i poveri venivano seppelliti in terra nei piccoli cimiteri annessi alle chiese.
Da allora il Cimitero della Certosa accoglie i bolognesi, rappresentando un libro aperto sulla storia, un grande museo a cielo aperto che racconta le vicende nei nostri antenati a chi le sa ascoltare.
31 ottobre 2022
21:00
Zoom
evento gratuito
Ilaria Francia e Michela Cavina
1 h 30 min.
Italiano