Chiostri inesplorati e angoli nascosti: percorso insolito alla Certosa
Il lato insolito del Cimitero Monumentale di Bologna, in una visita guidata pensata per chi ha già percorso i suoi itinerari più noti.
17/10/21 | Ore 11.00
Una visita guidata accompagnati dalle guide turistiche di Mirarte alla scoperta dell’inesauribile patrimonio storico di Bologna e del Cimitero della Certosa.
La visita guidata alla Certosa per esperti!
È così facile perdersi in Certosa: un labirinto di sale, gallerie e chiostri.
Lasciatevi condurre in un percorso fatto di capolavori, angoli suggestivi e luoghi nascosti del nostro cimitero, alla scoperta della Certosa più insolita, lontana dai percorsi tradizionali.
Nel chiostri meno frequentati troveremo i monumenti funebri dedicati ai giovani bolognesi caduti nella Prima Guerra Mondiale, ricordati nelle iscrizioni in cui ritroviamo lo spirito patriottico di quegli anni.
Vedremo sepolture importanti: quella dell’industriale Alfieri Maserati, fondatore dell’omonima casa automobilistica, e dell medico Giuseppe Ruggi, clinico chirurgo innovatore della chirurgia bolognese, la commovente stele realizzata da Borghesani per il quattordicenne Steno Torchi, ucciso da una bomba rinvenuta e maneggiata per gioco.
Nella bellissima Galleria il sole entra attraverso finestre elegantemente traforate e disegna giochi di luce sui bellissimi marmi e sui mosaici colorati dei monumenti progettati da Mario Sarto.
Il Recinto Sarcofagi è dominato dalla stele della famiglia Ferrari, eseguita da Pasquale Rizzoli nel 1928, che recita “Le anime con Dio, i ricordi nel cuore”.
Infine, il chiostro Maggiore, il più grande del cimitero, ci aspetta per svelarci i suoi segreti, per parlarci di amori contrastati (come quelli di Maria Malvezzi Hercolani) e di personaggi famosi in tutta Europa, come la rockstar del passato, il famoso cantante castrato Carlo Broschi detto il Farinelli.
Le origini del monastero della Certosa
Il monastero di San Girolamo della Certosa fu fondato alla metà del 1300 fuori dall’area urbana, servito dal Canale di Reno, da Via Saragozza e Via San Felice (via Emilia).
Nel ‘600 la chiesa si arricchì delle opere dei grandi maestri della pittura bolognese: Bartolomeo Cesi, i Carracci, Guercino, i Sirani, Pasinelli, Canuti, e tanti altri.
All’interno della chiesa è conservato un importante ciclo relativo alla Passione di Cristo, composto di tele di grandi dimensioni (450×350 cm).
La fine del monastero…
Nel 1796 le soppressioni degli ordini monastici, volute da Napoleone Bonaparte, portarono alla chiusura di conventi e monasteri.
I religiosi furono rimandati alle famiglie d’origine mentre i locali vennero riutilizzati per fini civili o venduti a privati.
La Certosa rimase a lungo inutilizzata, poichè troppo vasta e collocata al di fuori dell’area urbana.
…La nascita del Cimitero
Nel 1801 il Comune di Bologna decise la creazione di un grande cimitero extraurbano, dove convogliare tutte le salme dei bolognesi che in precedenza erano sepolti presso le singole parrocchie. I ricchi, infatti, trovavano ospitalità nelle cappelle gentilizie, mentre i poveri venivano seppelliti in terra nei piccoli cimiteri annessi alle chiese.
Da allora il Cimitero della Certosa accoglie i bolognesi, rappresentando un libro aperto sulla storia, un grande museo a cielo aperto che racconta le vicende nei nostri antenati a chi le sa ascoltare.
ATTENZIONE:
Per fotografare all’interno del complesso occorre avere il permesso che viene rilasciato gratuitamente e UNICAMENTE dagli uffici dei Servizi Cimiteriali. Scaricare qui il modulo FOTO, compilarlo e inviarlo, insieme alla scansione di un documento di identità all’indirizzo direzione@