In questa visita guidata in città scopriremo la vita, le abitazioni e i luoghi frequentati dal compositore Ottorino Respighi (Bologna, 9 luglio 1879 – Roma, 18 aprile 1936).
Gli anni giovanili in via Castagnoli 2 passano nella piccola stanza adibita a studio con la libreria in abete, piena della raccolta di vocabolari in diverse lingue. Ai vocabolari seguono gli Atlanti e le ore passate a studiare una carta geografica.
“Furono quelli, furono quelli i primi viaggi, i più belli che io abbia mai fatto per il mondo”: non è sempre facile interpretare un sognatore.
La formazione di Ottorino si intreccia con quella di tante importanti famiglie bolognesi.
I Putti, eccellenti maestri dell’arte, personaggi noti della medicina come Vittorio, Direttore degli Istituti Ortopedici Rizzoli, i Panzacchi (Enrico fu poeta, critico d’arte, critico musicale, deputato e sottosegretario alla Pubblica Istruzione).
La famiglia Respighi lasciò un’impronta indelebile su Ottorino: dal nonno, organista e dal padre che, impiegato alle Poste, studiò pianoforte con Stefano Golinelli, il giovane Ottorino eredita la passione per la musica.
Dopo un piccolo rinfresco, assisteremo allo spettacolo “Allargo già le braccia. La segreta essenza delle cose non dette” basato sulle lettere fra Ottorino e la moglie organizzato dal Teatro del Baraccano – Atti Sonori.
“𝐿𝑒 𝑚𝑖𝑒 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑎 𝑂𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑛𝑜 𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑎 𝑚𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒. 𝐷𝑜𝑝𝑜 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑧𝑧𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑡𝑟𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑒̀ 𝑎𝑠𝑠𝑎𝑖 𝑝𝑜𝑐𝑎, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑛𝑒𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑖𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖.” (Elsa Olivieri Sangiacomo)